sabato 19 luglio 2014

Film: Gino Bartali l'Intramontabile

Nel giorno della stupenda vittoria a Chamrousse di Vincenzo Nibali, il 18 luglio coincide con il centenario della nascita di Gino Bartali e del 19° anniversario della morte di Fabio Casartelli. La Rai per l'occasione ha trasmesso la miniseria tv in due episodi, in un unico appuntamente su Raiuno, dedicata all'Intramontabile Gino Bartali.

La pellicola mi è piaciuta moltissimo, bravissimo l'attore Pierfrancesco Favino nel ruolo del Campione così come Simone Gandolfo nel ruolo di Fausto Coppi.
Il film l'ho apprezzato tantissimo perché non è stato molto triste e crudo come sarebbe dovuto essere nella drammatica costruzione della realtà dei fatti. La vita ciclistica di Bartali si svolge nel contorno della seconda guerra mondiale, vince il Tour de France del 1938 e quello del 1948 al punto che qualcuno si è spinto ad ipotizzare che il fiorentino avrebbe potuto vincere tutte le edizioni non disputate.
Nel film viene posto in primo piano l'amore tra Gino e Adriana che occupa la maggior parte del filmato. Forse avrei fatto notare, a fine pellicola, il riconoscimento di Bartali sull'attività a favore degli ebrei e l'inserimento tra i Giusti dell'Olocausto nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova per l'aiuto offerto agli ebrei durante la seconda guerra mondiale. Ben fatta la descrizione della vicenda del 1948 sull'attentato di cui era stato vittima Palmiro Togliatti, allora segretario del PCI, che aveva provocato una grande tensione politica e sociale in Italia, che rischiava di sfociare in una guerra civile. Ottime le scene delle telefonate di Alcide De Gasperi e Giulio Andreotti chiedendogli un'impresa epica che potesse rasserenare gli animi.
L'Italia in quel periodo stava veramente piombando nel baratro, la vittoria di Bartali distrasse la popolazione da perseguire in uno scontro che si prospettava sempre più nero. Nel mio nuovo libro ho romanzato un pò la vicenda facendo capire la grandezza dell'impresa compiuta da Bartali che spesso viene sottovalutata.
Sono stato d'accordo sullo spazio dedicato a Fausto Coppi, effettivamente la loro rivalità ha accresciuto il mito, ma sul Giro d'Italia del 1948 si poteva dare più spazio all'episodio che ha visto coinvolti Ezio Cecchi e Fiorenzo Magni. Quest'ultimo non compare nemmeno nella scena dell'aggressione dei tifosi francesi, ad opera di Bartali, sul Col d'Aspin eppure era in testa alla gara!
A proposito del Tour de France del 1948, ampio spazio dedicato alla figura di Bobet, ma mi è parso di non aver visto nessun cenno al secondo classificato belga Schotte e al terzo, francese, Lapébie.
A me il film è piaciuto tantissimo, spero lo ritrasmettano nuovamente a serata unificata.

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