domenica 1 giugno 2014

Fantascienza: I Simulacri di Philip K. Dick

Appena finito di leggere I Simulacri di Philip K. Dick, Fanucci editore.
Il romanzo è stato pubblicato nel 1964 ed è ambientato nel 21° secolo. Gli Stati Uniti d'Europa ed America (USEA) sono governati da un partito unico tramite il presidente, denominato Der Alte, che viene eletto per affiancare la First Lady Nicole, vero potere decisionale che appare quasi quotidianamente in televisione a raccontare ai telespettatori qualsiasi cosa. I simulacri presidenziali vengono costruiti da una grande multinazionale, ma tutto cambia quando verrà concessa a una addirittura a conduzione familiare. Le pagine relative a questo cambiamento di fornitura governativa sono bellissime, perché uno dei dipendenti stava scappando su Marte, facendosi convincere dalla strana creatura papoola, e viene richiamato a lavorare proprio quando era in procinto di trasferirsi.

Nella fasi iniziali non si riesce ad individuare un unico protagonista, ma tanti personaggi dalle caratteristiche varie, si scopre che le riunioni di condominio sono veri e propri incontri istituzionali e addirittura si instaurano rivalità con quelli limitrofi.

Ampio spazio viene dato a Kongrosian, il pianista che soffre di schizofrenia e chiede di curarsi con l'unico psicoanalista che può esercitare la professione: Superb. I due personaggi appaiono lungo tutto l'arco del racconto.
La macchina del tempo, il macchinario Von Lessinger, è l'ago della bilancia dello scontro tra i governativi e i rivoluzionari. Con questa invenzione che hanno solo poche persone, si riesce a prevedere in anticipo le mosse degli avversari.
Dopo un inizio noioso, che non si riesce a capire cosa servono le descrizioni dei vari episodi, nel finale tutti i nodi vengono al pettine con un colpo di scena straordinario. Infatti gli ultimi due capitoli sono veramente eccezionali, dopo si evince come uno dei tanti cospirazionisti in realtà sia proprio uno del governo e un fedelissimo governativo in realtà si rivela un traditore: questo scambio di ruoli secondo me è magistrale. Alla fine si scatena una guerra e i chupper, descritti come fragili uomini mutanti, a vedere quelle scene tirano fuori l'orgoglio, come se avessero finalmente preso una rivincita.
I capitoli sono molto lunghi, una ventina di pagine circa, formato delle dimensioni lievemente ridotte rispetto a quello a5, alcune frasi molto semplificate. Non è facile analizzare un paragrafo dopo l'altro, alcune sembrano prive di senso; invece nella seconda parte del romanzo si delinea la storia e dunque le varie descrizioni.
Questa lettura mi è piaciuta moltissimo!

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